Abbiamo visto nei giorni scorsi quali sono i trucchi per fare un racconto di paura. In realtà ci sono anche delle frasi che fanno paura…. Mi provate un po’ a trovarle?
«Beh, i racconti che fanno paura di solito hanno il buio tutto intorno. Fanno molta paura. Tipo di notte. Se ci fosse la luce e si vedesse tutto, non farebbe paura. A tutti il buio fa paura, anche ai bambini, da piccoli, ma anche ai grandi, perché non sai cosa c’è dentro il buio e pensi che ci potrebbe essere un mostro». «Il sibilo di un serpente, il soffio, è una cosa che fa paura». «Il cigolio di una vecchia porta a me fa molta paura e nei racconti di paura ci sono sempre dei cigolii». Una cosa che può far paura è anche lo scricchiolio di un pavimento fatto di legno, che mentre scricchiola tu pensi che magari c’è un altro in casa che ti può uccidere oppure non c’è nessuno ma puoi essere tua che cadi perché il pagamento di legno e vecchio e può anche rompersi e farti cadere». «Una cosa che a me fa paura è vedere delle persone che urlano o che scappano perché vuol dire che magari hanno visto qualcuno che li ha fatti molto spaventare».
«Anche sentire un cane o un animale che ringhia può essere molto pauroso». «Io se devo fare un mio testo sulla paura ci metterei senza dubbio lo strillo di una persona che scappa e anche il piagnucolio di una persona, magari un bambino, che sta morendo dalla paura». «A me fanno paura gli ululati dei lupi che possono nascondersi nel buio e assaltarti e sbranarti». «A me piacciono i racconti di paura più di altri tipi di racconti perché quando hai paura si sta tutti insieme per cercare di vincere la paura e poi tu sai che i racconti non sono veri, sono fatti di parole, non fanno paura veramente tanto, perché sono finzioni». «Una strega può fare molta paura, soprattutto quando ride perché le streghe possono avere una risata molto malefica».
«A me fanno molta paura le case abbandonate o i castelli abbandonati, perciò io nel mio racconto di paura preferirei un castello abbandonato, anche perché di solito ci sono anche i fantasmi che fanno sempre paura». «Anche delle voci che tu non sai chi sta parlando ti fa venire molta paura». «Ci possono essere anche persone o animali malvagi che fanno risate che ti fanno paura invece di farti ridere». «I sospiri di un fantasma». «I lamenti di una persona, di un animale». «Per me in un racconto di paura devono esserci dei mostri, magari anche con due o tre teste, non solo una. Dei mostri indescrivibili perché nessuno li ha mai incontrati prima». «Poi ci devono essere i morti viventi, cioè gli zombie, un po’ come ad Halloween, insomma, ci devono essere tante cose, tante immagini che ti fanno paura, anche la morte».
Sembra che i racconti e le storie di paura vi piacciano molto…. Provate a dirmi perché?
«Perché sono più emozionanti. Perché vuoi sapere come vanno a finire, se bene o male». «Io una volta ho visto un film di un mostro con due teste che camminava in mezzo a sostanze viscide e schifose, delle cose putrefatte, e mi ha fatto molta paura». «Per me se vedi un film di polizia non ti diverti come a vedere un film di paura perché non sai mai cosa può accadere momento per momento, non sai mai se esce fuori da una porta qualcuno che ti vuole morsicare, invece negli altri tipi di testo ti puoi immaginare di più quello che può accadere».
«Io una volta sono andato con mio fratello a fare un giro in bicicletta e abbiamo sentito l’odore di carne marcita, carne imputridita…. Secondo noi erano dei cani morti che qualcuno aveva ucciso… Noi non abbiamo visto i cani vivi e neanche morti ma ci ha fatto paura quell’odore perché anche gli odori delle volte fanno paura, soprattutto quelli brutti, quelli di carne che sta andando in putrefazione». «A me in Autunno fanno paura anche le foglie, cioè l’odore delle foglie che cadono dagli alberi e dopo sono bagnate e fanno del marcio tutt’intorno che non sopporti più». «A me i racconti di paura tengono più sveglio, e anche i film di paura, perché con la paura che hai non ti annoi, vuoi sempre capire come va a finire…» «A me piace stringere i miei genitori e i miei amici e abbracciarli quando qualcuno guarda o ascolta un racconto o un film di paura perché ci sentiamo protetti».
(il Manifesto – 4 Gennaio 2024)