Mi raccontate con parole vostre il raccontino che abbiamo appena letto?
«Quello dei pinguini? C’erano due pinguini molto simpatici che abitavano al Polo Nord sopra una grande lastra di ghiaccio e si divertivano a nuotare felici nel mare. Solo che al tramonto sono così stanchi che si addormentano sulle onde e le onde li trasportano lontano lontano….».
«Sì, all’equatore».
«Sì, ma loro non lo sanno, non se ne accorgono, perché stanno sempre dormendo dondolati dalle onde del mare e all’alba si svegliano e non credono a quello che vedono. Cioè, si svegliano in un altro mondo».
«Quello dei Paesi dell’equatore che si trovano in Africa, dove c’è molto caldo, moltissimo caldo».
«L’acqua del mare era più calda».
«Arrivano alla spiaggia e sono stupiti perché invece di essere bianco, tutto il mondo intorno a loro è colorato».
«Dopo incontrano una zebra che camminava da sola in mezzo alla giungla e appena li vede chiede: Voi due chi siete? Loro dicono che sono due pinguini ma lei non capisce, la zebra non capisce, perché non ha mai visto due pinguini in vita sua».
«Poi chiede perché loro due indossano quel buffo cappotto bianco nero e loro, i pinguini, spiegano che non si tratta di un cappotto ma si tratta proprio della loro pelle».
«Intanto loro diventano amici e passano tutti l’estate insieme a divertirsi dentro e fuori dall’acqua. Si arrampicano sulle palme e mangiano tante noci di cocco. Giocano a calcio e a pallanuoto. Incontrano altri animali famosissimi come l’Elefante e il Leone. Insomma, stanno bene insieme, si cercano, sei divertono, si fanno delle risate… Solo che piano piano l’estate finisce…».
«Poi giocavano a pallavolo sulla spiaggia, facevano gare di surf, mangiavano pesci a volontà».
«Non era un cappotto, era la loro pelle. Perché i pinguini hanno la pelle così, bianche nera, che assomiglia a un cappotto».
«Dopo però, quando l’estate è passata, anche se sono lì all’equatore e lì non viene la neve perché c’è sempre caldo come in estate, i due pinguini iniziano ad avere nostalgia della loro casa al Polo Nord».
«Poi vogliono far vedere alla zebra il posto dove abitavano loro e allora salgono su una nave che va al Polo Nord e la zebra, quando arriva, non crede ai suoi occhi. Perché lei non aveva mai visto la neve, il ghiaccio, gli iceberg. Allora giocano anche lì al Polo Nord. Vanno sulla neve con lo slittino e giocano a tirarsi le palle di neve per scherzo, non per farsi male, però anche lei è troppo….. Insomma, anche a lei, alla zebra, viene la nostalgia del posto dove è nato».
«Dice che lì dai pinguini la temperatura è troppo fredda per lei. Ma non se ne va via solo per la temperatura, ma per la nostalgia, perché lei ama stare nel Paese dove è nata, a casa sua. Il giorno dopo, infatti, sale sopra una nave che la riporta all’equatore e i due pinguini la salutano e lì salta fuori la foca Giovanna, che è una foca molto anziana».
«Lei chiede chi stanno salutando e i due pinguini rispondono: La nostra amica zebra. Lei non capisce bene. La Zeta, dice. Ma no, la Zebra».
«Ma lei non ne ha mai vista una di zebre e allora non sa neppure che è un animale, non sa che ha le strisce bianche e nere, non sa proprio come è fatta e non crede che quella sulla nave sia un animale».
«Allora, la fine, la fine è che i due pinguini scoppiano a ridere e si tuffano in acqua e la vecchia foca Giovanna non capii ce perché si comportano in quel modo un po’ da maleducati ma non è colpa loro, ma colpa della zebra che è troppo vecchia e ignorante da non sapere neppure cosa è una zebra perché non l’aveva mai vista in vita sua».
Vi è piaciuta questa storia? Mi spiegate cosa spiega?
«A me è piaciuta quando giocano insieme, non quando se ne vanno via».
«Fa capire che ogni animale vive meglio a casa sua».
«Questa storia, per me, fa capire che tutti possono diventare amici e giocare insieme anche se hanno il colore della pelle diverso e abitano in luoghi diversi».
«Questa storia per me fa capire che i vecchi fanno più fatica a capire perché…. Non per colpa loro, ma perché certe cose non le hanno mail viste».
«Anche io avrei fato come la zebra che si incontrano insieme e poi ognuno può tornarsene a casa sua, tanto possono farsi un altro viaggio e ritrovarsi».
(il Manifesto – 2 Novembre 2023)