Chi mi spiega con parole sue cosa è l’accento?
«E’ una cosa che sta sulle lettere, sulla lettera che sta alla fine delle parole, ma solo di alcune parole, che farle sentire più forte». «E’ come se tu dici Città. Allora non è Città. Perché devi mettere l’accento sulla ultima a. Perché così si rafforza. Così diventa più forte. Con più potenza». «Per esempio i giorni della settimana, tranne Sabato e Domenica, sono tutti con l’accento: Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì». «Poi sono parole anche corte, quelle che hanno l’accento. Come: giù o può». «Sì, quasi tutte hanno solo una sillaba». «Ma ci sono anche parole piccole senza accento». «le note musicali non hanno l’accento». «L’accento è come una corona, come un cappello che sta in testa a delle lettere per farle sentire più forte di prima».
Abbiamo studiato anche delle parole che cambiano significato se hanno l’accento oppure se non lo hanno. Ne ricordate alcune?
«Ah! Sì! Come porta o portò. O papa e pappa. No, papa e papà». «Anche pesco o pescò. Oppure mostro o mostrò».
C’è anche l’accento sulla e, delle volte…. Oppure no… Perché?
«Noi lo abbiamo studiato perché la e unisce, invece la è…. « «Ci vuole perché è una regola. E’ la regola dell’accento e allora non si può non mettere l’accento». «La è sarebbe il verbo essere». «La e unisce e la è spiega come è quella cosa». Io so il verbo essere: io so, tu sei, egli è, noi siamo, voi siete, loro sono». «Allora io so anche il verbo avere: io ho, tu hai, egli ha, noi abbiamo voi avete, essi hanno». «Io mi ricordo che su sì ci vuole l’accento, invece su no non ci vuole». «Anche su non ha l’accento, invece giù ce lo ha». Ci vuole perché ci vuole». «Se tu non metti l’accento, dopo quella parola cambia, si sgonfia». «Gli agenti sono come dei cappelli sopra alcune lettere».» La e unisce, invece l a è spiega».
Mi fate degli esempi?
«La maestra è brava perché spiega come è la maestra. Come è? Brava. Allora ci suoni l’accento sulla e». «Invece se io unisco tutti tipo Giovanni, Francesco, Lucia, Anna, invece della virgola posso dire Giovanni e Francesco e Lucia e Anna vanno al parco. Perché ci vanno tutti insieme, non prima uno e poi l’altra». «A me piacciono di più le e con l’accento perché c’è più suono». «Le e che uniscono sono più piano con la voce».
Mi fate altri esempi? Magari con frasi dove c’è una e ed una è? Nella stessa frase?
«Il leone è kilo re della foresta e ama vivere nella foresta». «Il cane non è il gatto». «Sara è una bambina carina e intelligente e simpatica».
Mi fate ora delle frasi con c’è e ci sono?
«C’è quando c’è una sola cosa. Ci sono invece ci vuole quando ci sono più cose, o persone o animali». «Nella stanza ci sono molti giochi. Invece c’è solo un tavolo». Nel mio astuccio c’è solo una gomma, ma ci sono tanti pennarelli e pastelli colorati Oppure in questa stanza ci sono tanti bambini, invece c’è un solo maestro».. «Ci sono due balene, invece c’è solo un balenottero». «Sul davanzale della finestra c’è un vaso rosso, però dentro al vaso ci sono tanti fiori colorati». «Ci sono quando sono tanti». «Ci sono tante bidelle nella nostra scuola ma c’è solo un bidello.» «C’è molto riso dentro al sacco va bene?»
Sì. Adesso… Frasi con c’era e ‘erano…. Come c’era una volta…
«C’era una volta un re….» «Ah, come nelle favole». «Perché in c’è e c’era ci vuole l’apostrofo, non l’accento. Invece in ci sono non ci vuole niente». «Sull’albero non c’erano più delle mele». «Nel cielo c’erano delle nuvole, invece adesso c’è il sole». « C’è tanto da mangiare e c’è tanto da bere». «adesso c’è il sole, dopo scoppia il temporale». «Nel mio astuccio c’erano tanti pastelli, ora ce ne sono pochi». «C’era bisogna usarlo quando c’è solo una cosa, invece c’erano quando ci sono tante cose». «Però c’era una volta…. Non ho capito…»
(il Manifesto – 24 Giugno 2021)