Cosa mi sapete dire su Sparta e Atene?
«Sparta e Atene erano due città della Grecia. Due polieis, al plurale, polis, al singolare. Polis vuol dire che erano città speciali. Cioè, erano stati-autonomi. Perché in Grecia a quel tempo tutte le città erano staccate una dall’altra. Ognuna si comandava da sola. Non c’era uno che comandava tutte le isole, tutte le poleis, tutte le città. Ma ognuna aveva il suo comando».
«Ed erano sempre in guerra tra di loro».
«Esatto. Atene era vicino al mare ed era ricca perché i suoi abitanti erano soprattutto commercianti».
«Sparta no».
«Non era vicino al mare. E allora era difficile per i suoi abitanti essere commercianti. Viveva di agricoltura. Anche se in Grecia, si sa, non c’è molto da commerciare perché ci sono più montagne che pianure».
«Infatti loro non facevano i commercianti ma solo gli agricoltori, però poi a uno spartano è venuta l’idea, visto che commerciare in montagna era difficile, di cambiare lavoro e fare il soldato e così tutti seguono il suo esempio e diventano soldati e insomma, va a finire che a Sparte diventano molto bravi a fare la guerra e Sparta diventa una polis che ha proprio un esercito molto forte».
«Atene era più ricca, Sparta più povera. Per questo fanno la guerra. Perché non sapevano fare altre cose. Per avere anche loro delle ricchezze. Perché il loro territorio non era ricco e allora anche loro non erano ricchi».
Mi dite le differenze tra Sparta e Atene che ricordate?
«Erano molto diverse perché a Atene, che anche adesso infatti è la capitale della Grecia, c’era la democrazia, che vuol dire che comandavano un po’ tutti. Ma solo gli uomini liberi, eh? Non gli schiavi».
«Gli schiavi erano i prigionieri di guerra».
«Però non comandavano neppure le donne perché allora erano considerate inferiori. Non potevano votare quando si prendevano le decisioni. Invece adesso possono votare anche le donne perché non è vero che sono meno intelligenti degli uomini».
«Be’, però neanche i bambini e le bambine potevano votare».
«Ma loro non votano neppure adesso perché sono troppo piccoli».
«Io a Sparta avrei avuto paura a viverci tutto il giorno».
«Comunque, a Sparta c’erano gli spartiati che erano guerrieri nobili e molto bravi a combattere e possedevano tutte le terre. Poi i perici, cioè gli uomini liberi, che poi erano artigiani e commercianti. Però senza terra non votavano. Poi gli iloti, che discendevano dalle popolazioni fatte schiave, dai prigionieri di guerra, neanche loro potevano votare. Infatti a Sparta si dice che comandava un’oligarchia, cioè solo poche persone, che poi erano loro, gli spartiati, infatti la città si chiamava anche con il loro nome».
«Ad Atene da 7 a 14 anni i bambini andavano a scuola fino a quando erano ragazzi. Studiavano con un maestro che gli insegnava a leggere e a cantare, poi facevano sport nelle palestre. Ma solo i maschi. Le femmine non andavano a scuola e poi si sposavano molto presto, non come adesso».
«A Sparta non c’era la scuola come ad Atene. A Sparta i bambini e i ragazzi, già a sette anni, venivano allontanati dalla famiglia e portati non a scuola, ma in delle specie di caserme. Perché loro giocavano fin da piccoli a fare i soldati».
«Non giocavano, li facevano veramente. Facevano delle prove di coraggio. Si allenavano sempre».
«Bellissimo!».
«Loro imparavo a sopportare la fame e la fatica, cioè non mangiavano anche per due o tre giorni. Però i maschi. Le femmine, anche con gli spartani, erano sempre fregate».
«Se facevo la scuola a Sparta invece che ad Atene, forse avevo dei voti più alti perché in ginnastica corro molto forte e sono bravo, invece nelle altre materie non ho quasi mai dei voti alti».
«Non è vero. Anche loro facevano un po’ come i maschi. Dello sport, facevano. Dei giochi all’aria aperta. Degli allenamenti».
«Facevano molte gare di corsa».
«Anche loro diventano guerriere, secondo me».
«Meglio che ad Atene».
«Non lo so, però ad Atene studiavano di più».
«Poi imparavano anche delle cose artistiche, non solo sportive».
«A me piace tutto, sia l’arte come disegnare o fare una scultura con la creta oppure fare delle gare di corsa».
«Però ad Atene hanno fatto anche delle cose che dopo sono rimaste come le colonne e i templi e delle costruzioni più resistenti. Poi anche loro avevano un esercito abbastanza forte. Anche se per me gli Spartani non è vero che erano proprio degli stupidi».