Nelle scorse settimane abbiamo studiato i nomi e le caratteristiche dei principali fiumi italiani. Sapete ripetermi quello che ricordate con parole vostre?
«Io ho capito che in Italia ci sono due tipi di fiumi, come c’è scritto sul nostro libro: quelli lunghi e quelli corti. Quelli lunghi si chiamano fiumi alpini perché scendono dalle Alpi, che sono più alte degli Appennini, l’altra catena montuosa che c’è in Italia; allora sono più pieni di acqua, non seccano mai. Invece…».
«Invece i fiumi più corti sono quelli che scendono dagli Appennini. Sono più corti perché gli Appennini sono meno alti, così i fiumi sono… I fiumi… L’acqua… I fiumi hanno meno discesa da scendere».
«I fiumi degli appennini sono poi un po’ dei torrenti, perché in estate non hanno molta acqua. Molti seccano, restano senza acqua, perciò non si può dire che sono proprio fiumi, perché i fiumi dovrebbero avere sempre un po’ di acqua che scorre, anche in estate dovrebbero averne, anche se non piove per tanti mesi…».
«Però c’è una cosa da dire, che sulle Alpi ci sono i ghiacciai, invece sugli Appennini i ghiacciai non ci sono e allora è normale che i fiumi degli Appennini hanno meno acqua, perché i ghiacciai in estate si sciolgono e trasformano i loro ghiacci in acqua, sono come una corrente, cioè una sorgente, sono, sono…. Sono come delle sorgenti perenni di acqua».
«Il fiume più lungo di Italia è il Po. Il Po passa vicino a noi, qui in Emilia. Ha un nome corto ma è il più lungo fiume di Italia».
«Però in tutto il mondo ci sono dei fiumi anche molto più lunghi».
«Scorre per tutta la pianura Padana, il Po. Perché se non c’era la pianura o c’era subito il mare, per me, non diventava il più lungo d’Italia, perché non basta che tu nasci da un ghiacciaio, per essere il più lungo, bisogno, bisogna anche che hai la pianura per scorrere, perché se invece davanti a te c’è una montagna, mettiamo una montagna, l’acqua non scorre e si forma un lago e il fiume non va avanti, non arriva fino al mare».
«Il monte da cui nasce il Po è il Monviso, nella Alpi occidentali, quelle vicino alla Francia».
«Dalle Alpi orientali, invece, scendono dei fiumi che si gettano direttamente nel mare Adriatico e si chiamano Adige, Brenta, Piave, Tagliamento».
«A me piace molto colorare di azzurro i fiumi sulle cartine mute che abbiamo».
Parliamo un po’ meglio dei fiumi appenninici, adesso…
«Loro sono più brevi, come ho già detto, è hanno meno acqua. Loro non hanno il serbatoio dei ghiacciai che gli fanno come da serbatoio, ma sono riempiti solo dalle piogge. Allora, se non piove, si asciugano. Insomma, se ci sono dei periodi di siccità, il letto del fiume resta a secco».
«Come con l’Enza, qui da noi».
«I fiumi degli Appennini non sono lunghi, ma corti. Ma alcuni sono ugualmente lunghi: l’Arno che passa da Firenze e il Tevere che passa da Roma, perché sono delle capitali di regione e d’Italia».
«C’è anche il Volturno che è lungo».
«Lungo i fiumi gli uomini hanno messo delle specie di fabbriche che si chiamano centrali idroelettriche: servono per fare energia elettrica, quella per accendere la luce nelle case e per l’energia di tutti gli elettrodomestici. Mentre l’acqua passa, loro catturano con dei fili questa energia dell’acqua e la trasformano in una forza che fa luce o fa energia».
«Poi i fiumi servono anche per irrigare i campi, altrimenti non crescerebbe nulla e ci sarebbe anche meno acqua da bere per gli uomini e per gli animali».
«Poi si possono fare anche delle gare di pesca o di canottaggio, cioè con le canoe da gara».
«Anche i motoscafi».
«Ci sono anche delle cave. Cioè, vicino ai fiumi, prendono la sabbia e la ghiaia, perché la ghiaia è una sabbia grossa e la sabbia è una ghiaia più fine che l’acqua ha fatto diventare un granello di sabbia».
«L’acqua dei fiumi, come quella del mare, mentre si muove, l’acqua, liscia e assottiglia e rende meno appuntiti i sassi e li fa diventare sempre più piccoli, come le conchiglie, finché il tempo passa, l’acqua si muove, gratta il sasso e le conchiglie e tutto e insomma, l’acqua trasforma tutto in sabbia che poi serve per fare il cemento e costruire le case con i mattoni e anche per costruire le strade, i grattacieli, i ponti e tante altre cose».
«Però della sabbia resta anche nel mare per fare da spiaggia e ci puoi piantare sopra un ombrellone e aprirlo e prendere il sole sdraiato sopra un asciugamano quando in estate vai al mare in vacanza con la tua famiglia e c’è sempre il sole».
«Però non tutti i fiumi si gettano nel mare, alcuni si gettano in altri fiumi e allora si chiamano affluenti».
«Oppure nei laghi, si possono gettare anche nei laghi».
«Quando un fiume si getta nel mare si chiama delta, no, anzi, foce; e può essere a delta o a estuario».