Questo racconto in forma di dialogo è uno dei testi che compone il libro Miti bambini – Come rispondere alle grandi domande dei piccoli, pubblicato nel marzo 2017 per l’editore Bompiani nella collana AsSaggi di Narrativa, euro 12,00.
Perché i gamberi camminano all’indietro
“Papà è vero che i gamberi camminano all’indietro?”
Sì, Gioia. E’ vero.
“E perchè non camminano andando avanti?”
Tanti anni fa camminavano andando in avanti, però avevano un altro problema: parlavano a rovescio.
“Cioè?”
Per esempio, se tu chiedevi a un gambero: “Scusi, signor Gambero, mi può dire che ore sono?” Lui, invece di risponderti “Sono le tre e cinquanta minuti”, sai cosa ti rispondeva?”
“No”.
Ti rispondeva: “Minuti cinquanta e tre le sono”.
“Ah, ho capito! Ma così non si capiva quello che dicevano”.
Infatti, Gioia. Era un bel problema. Per questo il Re dei Gamberi, un giorno, andò dal Dio degli Animali e gli disse: “Per favore, Dio degli Animali, fa in modo che anche noi gamberi possiamo parlare come tutti gli uomini e gli animali che ci sono sulla terra, cioè dall’inizio alla fine e non dalla fine all’inizio! Altrimenti nessuno potrà mai capire quello che diciamo”
“Scusa, papà, non ho capito una cosa… Ma i gamberi e gli altri animali, a quel tempo, parlavano come noi umani?”
Certo.
“Vabbè, e il Dio degli Animali cosa rispose?”
Il Dio degli Animali rispose: “Va bene, Re dei Gamberi, vi accontenterò. Ma solo a una condizione: che da ora in avanti voi camminerete non in avanti, ma indietro”.
“E i Re dei Gamberi accettò?”
Sì, accettò. Così, da allora, i gamberi camminano all’indietro. Fine della storia. Ti è piaciuta?
“Sì. Abbastanza. Però è un po’ corta. Posso farti un’altra domanda?”
Va bene. Falla.
“Le storie, le favole, si possono raccontare anche all’indietro?”
Sì. Certo. Anche se diventano un po’ diverse da come sono quando si raccontano nel solito modo… Diventano un po’ più strane…
“Me ne racconti una? A rovescio?”
Quale?
“Quella di Biancaneve”.
Dunque, all’inizio Biancaneve e il suo principe vivevano insieme felici e contenti. Poi…. Poi decisero di sposarsi: e qui cominciarono i guai.
Cioè?
“In viaggio di nozze andarono a fare una gita in mezzo a un bosco. Si baciarono. Biancaneve chiuse gli occhi e si addormentò. Il Principe aspettò due ore che si svegliasse, poi se ne andò via piangendo: pensava che Biancaneve fosse morta, invece era soltanto preda di un incantesimo. Passarono due giorni. Una strega travestita da vecchina camminava da sola in mezzo al bosco. Aveva con sé un cesto pieno di mele rosse. Vide Biancaneve sdraiata nell’erba. Si avvicinò in punta di piedi. Una mela scivolò dal cesto e cadde sul piede sinistro della ragazza. “Ahi!”, disse la ragazza. E aprì gli occhi.
“La ragazza era Biancaneve?”
Certo. Intanto… Intanto la strega travestita da vecchina era scappata via spaventata.
“Perché?”
Perchè anche lei pensava che fosse morta e invece….”
“Ma era morta o non era morta?”
Certo che era morta! Solo che dopo è resuscitata!
“Ah, ho capito! Perchè la storia è a rovescio… E dopo”
Dopo Biancaneve, che non mangiava da due giorni, divorò la mela a grandi morsi. Poi si ricordò del suo innamorato, del loro viaggio di nozze nel bosco, di come quello che credeva l’uomo della sua vita l’aveva abbandonata, così decise di non tornare da lui.
“E dove andò?”
Beh, andò ad abitare in una casetta lì vicino insieme non a uno, non a due, non a tre, non a quattro, non a cinque, non a sei, ma addirittura a sette nani.
“Ah, già! E dopo?”
Dopo qualche tempo, mentre i sette nani erano al lavoro, Biancaneve fuggì via insieme ad un guardiacaccia e raggiunse il castello della strega travestita da vecchina. Appena vide Biancaneve, la strega travestita da vecchina le diede ospitalità nelle sue stanze. Poi un giorno prese il suo specchio magico e gli chiese: “Chi è la più bella del reame?”. “La ragazza che hai ospitato nel castello”, le rispose lo specchio.
“E lei si arrabbiò!”
La strega se la prese molto, certo, ma poi la rabbia e l’invidia le passarono.
“Finita?”
No. Intanto Biancaneve viveva a corte sempre più spensierata e, ogni giorno che passava, invece di crescere e invecchiare, sembrava a tutti che diventasse sempre più allegra, sempre più bambina. Passava ore e ore col re del castello, che trattava la ragazza come fa un padre con sua figlia. “Chi è la più bella del reame?”, chiese di nuovo allo specchio la strega vestita da vecchina.“Sei tu”, rispose questa volta lo specchio magico. A quelle parole, la strega preparò le valige decisa ad abbandonare il marito, il re di quel castello, che si era sposato con lei in seconde nozze.
“Ma perché?”
Perché sì, Gioia. Te l’ho detto che le storie a rovescio sono un po’ strane… Vuoi sapere come va a finire o no?
“Sì”.
Allora stai un attimino zitta e fammi finire.
“Va bene”.
Mi hai fatto perdere il filo… Dove eravamo arrivati?
“Che la vecchina travestita da strega se ne va via dal castello…”
Ah, già. Dunque…. “Perché te ne vai?”, le chiese il re. “Perché sono diventata troppo bella per rimanere con un re come te”, rispose la strega. E se ne andò. Il re, però, non pianse. Anzi, si sentì sollevato, perché non ne poteva più di vivere insieme a quella donna cattiva.
“Finita?”
No-o! Qualche tempo dopo la sua vera moglie, che era morta, risorse.
“Anche lei?”
Sì, anche lei.
“E poi?”
Il re si sposò con lei: che poi era la mamma di Biancaneve.E vissero tutti e tre insieme felici e contenti: madre, padre e figlia. Fine. Ti è piaciuta?
“Sì, bella. Però mi piace di più quella che va dall’inizio alla fine, quella che va dalla fine all’inizio è troppo strana, avevi ragione…”