Chi è che mi riassume brevemente questa favola di Fedro e mi spiega la sua morale?
«Parla di un cane e di un lupo. Il lupo è libero, il cane invece è incatenato».
«È la storia di un cane che incontra un lupo e gli chiede se vuole anche lui fare la guardia, se vuole anche lui lavorare per l’uomo, per il suo padrone, ma il lupo non vuole».
«Se lui lavorava, l’uomo gli dava da mangiare. Invece, se lui non lavorava, l’uomo non gli dava da mangiare». «Io non ho capito cosa vuol dire che il cane era pasciuto. Cosa vuol dire pasciuto?».
«L’abbiamo già detto prima! Vuol dire grasso. Vuol dire che aveva la pancia piena. Che si capiva che stava bene, che mangiava bene. Invece il lupo non era piaciuto».
«E i servigi?».
«I servigi sono i servizi che il cane fa all’uomo. Cioè il lavoro che fa per lui. Cioè il cane fa la guardia. Perché tutti i cani abbaiano se vedono arrivare un ladro o un’altra persona».
«Il cane era più fortunato, il lupo no».
«Il lupo però era più libero, invece il cane era meno libero».
Appunto, questa è la cosa fondamentale. Mi spiegate bene cosa vuol dire questa favola? Cosa ci vuole spiegare? Quale è la morale?
«La morale è la spiegazione».
«La morale è che il cane sta meglio, ha più da mangiare, ma è più…. È meno libero. Perché ha sempre al collo una catena. Non può andare dove vuole. Invece il lupo è più affamato, però è anche più libero. Non ha al collo nessuna catena».
«La morale è che per avere la libertà bisogna avere fame».
«Per me la morale è che essere liberi è più difficile».
«Per me questa favola vuol dire che tu non puoi fare tutto quello che vuoi».
«Per me vuol dire che bisogna lavorare, altrimenti non hai niente da mangiare e nessuno ti darà mai da mangiare».
«Per me questa favola vuol dire che una volta i cani erano dei lupi. Poi gli uomini li hanno addomesticati e sono diventati dei cani».
«Io credo che questa favola ci vuole spiegare che per essere liberi ci vuole molto coraggio e bisogna non avere paura di rimanere anche un po’ di giorni senza mangiare».
«Per me vuol dire che tutti gli animali sono importanti e devono mangiare».
«Io credo che questa favola vuole spiegare perché i lupi sono lupi. Cioè, mi spiego, per me loro non sono cattivi come si dice, perché sono sempre animali come gli altri animali, sono buoni, sono carini. Però, se tu non gli dai da mangiare e loro hanno fame, molta fame, sono affamati e dopo, per mangiare qualcosa, perché per mangiare devono mangiare qualcosa, per non morire di fame devono mangiarlo, allora possono diventare anche molto cattivi, possono sbranare anche una persona, ucciderla, mangiare la sua carne».
«Però non è vero che i lupi mangiano i bambini, quella è una favola, me lo ha detto mia mamma, non è vero che li mangiano».
«Per me vuol dire che dobbiamo essere tutti liberi».
Ma voi preferireste essere il cane o il lupo della favola?
«Io il cane. Perché a me piace lavorare e piace anche mangiare».
«Io vorrei essere come il lupo perché mi piace essere libero. Mi piace girare dove voglio».
«Io penso che vorrei essere di più il cane. Perché ha una vita più facile, più comoda».
«Anche io. Perché poi è giusto lavorare».
«A me non mi interessa essere libero se non ho niente da mangiare e devo andare a caccia tutto il giorno per procurarmi qualcosa da mangiare altrimenti muoio di fame. Poi non mi piace neppure andare a mangiare gli altri animali e diventare cattivo. Così io vorrei essere come il cane. Io vorrei essere il cane».
«Per me il lupo si sbaglia a non accettare la proposta del cane».
«Invece per me il lupo è il migliore perché lui nessuno lo comanda e lui vuole essere libero».
«Ma non è libero veramente perché non sa dove andare, non sa come fare. Lui è un lupo disperato».
«Invece per me lui è felice».
(il Manifesto – 17 Ottobre 2017)