Laboratorio per le scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado
Presentazione
Partendo dalla lettura attenta dalla poesia “Le cose che fanno la domenica” di Corrado Govoni, troviamo tutti gli ingredienti che ci servono per scrivere una poesia di classe.
Obiettivi
- promuovere l’ascolto e la comprensione del testo
- cogliere la differenza tra una domenica italiana del passato e una di oggi;
- riflettere sulla poesia;
- promuovere la scrittura creativa dei ragazzi;
- realizzare una poesia/libro collivo di classe
Materiale occorrente
- una copia per studente delle poesia;
- fogli bianchi;
- astuccio.
Sequenza laboratorio
- Saluti e presentazione del laboratorio
- Lettura della poesia “Le cose che fanno la demonica” di giovanni Govoni
- Riflessione sui luoghi e i tempi in cui è stata scritta la poesia
- Trovare le differenze tra le immagini e le cose che caratterizzano una domenica di oggi
- Sottolineare la costruzione della poesia-elenco / poesia-fotografica per accumulazioni di piccole frasi
- Scrittura e illustrazione di quattro frasi/immagini che caratterizzano una nostra domenica di oggi
- Scegliere eventualmente altri titoli e temi: Le cose che fanno il Natale, Le cose che fanno la felicità, Le cose che fanno la scuola, Le scuole che fanno l’Inverno, ecceetera…
- Restituzione: lettura ad alta voce delle proprie quattro frasi da parte degli studenti.
- Impaginazione e rilegatura del libro di classe
- Lettura di tutto il libro
Poesia.
Le cose che fanno la domenica
Corrado Govoni (1884-1965)
L’odore caldo del pane che si cuoce dentro il forno.
Il canto del gallo nel pollaio.
Il gorgheggio dei canarini alle finestre.
L’urto dei secchi contro il pozzo e il cigolìo della puleggia.
La biancheria distesa nel prato.
Il sole sulle soglie.
La tovaglia nuova nella tavola.
Gli specchi nelle camere.
I fiori nei bicchieri.
Il girovago che fa piangere la sua armonica.
Il grido dello spazzacamino.
L’elemosina.
La neve.
Il canale gelato.
Il suono delle campane.
Le donne vestite di nero.
Il suono bianco e nero del pianoforte.
Le suore bianche bendate come ferite.
I preti neri.
I ricoverati grigi.
L’azzurro del cielo sereno.
Le passeggiate degli amanti.
Le passeggiate dei malati.
Lo stormire degli alberi.
I gatti bianchi contro i vetri.
Lo sbattere delle finestre e delle porte.
Le bucce d’oro degli aranci sul selciato.
I bambini che giuocano nei viali al cerchio.
Le fontane aperte nei giardini.
Gli aquiloni librati sulle case.
I cavalli che scalpitano sulle pietre.
Le fanciulle che vendono le viole.
Il pavone che apre la ruota sopra la scalèa rossa.
Le colombe che tubano sul tetto.
I mandorli fioriti nel convento.
Le tendine bianche che si muovono al vento.