Come si fa a fare arrabbiare un maestro o una maestra?
«Per far arrabbiare una maestra basta non studiare mai».
«Chiedi di andare in bagno appena è suonata la campanella di fine ricreazione».
«Se ti fa una domanda nell’interrogazione, non rispondere ma fare scena muta, cioè non dire le risposte anche se per caso le sapevi».
«Non stare mai attento in classe».
Come si fa?
«Basta pensare sempre a delle altre cose fuori della scuola».
«Poi un’altra cosa che fa arrabbiare una maestra è interromperla mentre parla».
«O ascoltarla quando alla ricreazione fa conversazione con altre maestre».
Ma quello che le maestre proprio non sopportano cosa è?
«Le parolacce».
Cosa sono?
«Le parolacce sarebbero parole che quasi tutti gli alunni della scuola conoscono ma che a scuola non si possono dire: tipo culo, tette, scemo, cretino.… Un’altra cosa che le maestre non sopportano è quando tu per esempio stai facendo un problema e le chiedi: “E dopo cosa facciamo, maestra?”. Lei te lo dice e tu: “E dopo cosa facciamo, maestra?” Insomma, sempre così».
Basta?
«No. Un’altra cosa ancora è quando non fa i compiti e non glielo dici appena arrivi a scuola ma la maestra lo scopre dopo, come succede spesso a una mia compagna di classe. La maestra un lunedì mattina si è arrabbiata moltissimo! Ha detto: “Ma allora tu vuoi prendermi in giro, Cristina! Nella nostra scuola a tempo pieno vi diamo il compito scritto solo nel fine settimana e tu non lo fai mai? E se io non me ne accorgevo? Ve l’ho detto mille volte: può capitare di don avere il tempo di fare i compiti o di dimenticarsene, ma me lo dovete dire appena venite a scuola”. Cristina l’ha guardata e ha detto: “Sì, maestra, hai ragione, solo che se io me ne sono accorta solo ora, che non li ho fatti? Come facevo a dirtelo prima?”».
Come sono le maestre quando si arrabbiano?
«Tutte le maestre, quando non sono arrabbiate, sono fantastiche: come le mamme quando sono contente e non sono stanche. Sono pazienti, sorridono quasi sempre, parlano a bassa voce, sono dolci, gentili. Quando però perdono la pazienza diventano delle belve e urlano come pazze».
«La frase che urlano più spesso è questa: “Bambine, bambini, vi ho detto di smettere di urlare e di fare confusione!” La cosa un po’ ridicola è che mentre lo dicono tutti noi bambini siamo in silenzio e proprio loro stanno urlando».
«E’ vero. Ma nessuno deve ridere o si deve muovere, quando una maestra si arrabbia! Se ride o si muove, peggio per lui o per lei».
«E’ vero. Alcune maestre gli possono anche dire di andare cinque minuti fuori dall’aula, dietro la porta».
Cosa vogliono le maestre?
«Quasi sempre le maestre fanno dicono o fanno delle cose che i loro alunni si aspettano che lei dica o lei faccia, soprattutto se è la maestra da tanti anni. Certe volte però dicono o fanno delle cose che i loro alunni non si aspettano…».
«Poi le maestre certe volte si ammalano. Quando si ammalano non viene una supplente come quando andavano a scuola mia mamma o mia nonna, ma le altre maestre della scuola che non sono ammalate dividono la nostra classe in tanti gruppetti e ognuno va nell’aula di un’altra maestra. Di solito a fare un disegno finché non suona l’ultima campanella».
Cosa fanno le maestre quando non sono a scuola?
«Boh».
«Alcune volte io e i miei genitori abbiamo incontrato una delle mie due maestre fuori dalla scuola. All’ipermercato. E’ strano vedere le maestre fuori dalla scuola perché certe volte non sembrano neanche delle maestre ma delle donne come tutte le altre».
«Tutte le volte che non sono a scuola le maestre sono sempre gentili come quando siamo a scuola, però hanno quasi sempre fretta».
(il Manifesto – 12 giugno 2014)